"Ciò che emerge dalle opere presenti nell'accogliente sala mostre e convegni è una compresenza nello stesso tempo conflittuale e solidale di orientamenti diversi, una compresenza che smentisce la convinzione diffusa che esista una sorta di scuola romana sovrastorica e permanente. A questa ipotesi unitaria del disegno romano va sostituito un concetto più articolato, materializzato in un'immagine ad arcipelago nella quale le differenze competono alla pari con le analogie, definendo un panorama quanto mai complesso e contraddittorio. La compresenza nella mostra di più generazioni è in questo senso un segno augurale che rivela la ricchezza tematica di un percorso culturale sospeso tra la dimensione individuale e quella collettiva, un percorso pervaso da una coinvolgente continuità discontinua o, se si vuole, di una continua discontinuità." (Franco Purini)