"E non ci sembra forse di vederlo, chi l'ha visto e lo conosce, Tonino Catalano con la faccia da profeta della subway? Non ci sembra di sentirlo parlottare con gli occhi visionari nell'atrio di un condominio degradato? In altre parole: a teatro. Io l'ho veduto in scena tante volte, e ora lo vedo: è lì. Non è mai stato altrove, è sempre lì. E cosa dice, da lì? Discorsi inutili. Si sono fatti col tempo così inutili che son diventati ormai il chiacchiericcio del mondo. (...) Da qualche anno porgo la coda dell'orecchio a questo parlottare incessante, che nei pochi sprazzi elusivi in cui ci giunge suona come una fioca, primigenia, commovente canzone dell'uomo. (...) La salmodia umana ubiqua e frattale di innumerevoli romanzi e canti, film e racconti, sogni e ricordi, chiacchiere ai bar (...). Ma le parole povere e inutili borbottate dai profeti della subway non sono frastuono. Per paradosso, sono il chiacchiericcio santo che difende il silenzio. Di più: che lo genera. (...) Così i discorsi inutili e tonti si oppongono ai discorsi intelligenti e prepotenti e li elidono. E noi, nel silenzio sommatorio, forse potremo sentire il fruscio del mondo. (Dall'introduzione di Bruno Tognolini)