Dalle capanne di legno delle pianure de Los Ianos al fallito golpe del 1992, dalla Casa dei sogni azzurri alla Presidenza del Venezuela: Hugo Chavez è stato uno dei leader più influenti del Sud America, il protagonista della cosiddetta decada dorada che ha investito il continente, nonché uno dei maggiori artefici del socialismo del XXI secolo. Tradotti e raccolti per la prima volta in Italia, i suoi scritti e i suoi discorsi ce ne forniscono un ritratto complesso, contraddittorio, ma non per questo insincero. Il tribuno populista e il leader internazionale, il Caudillo anti-imperialista e l'erede spirituale di Símon Bolívar e del suo sogno di unificazione latinoamericana, il rivoluzionario castrista e il fedele devoto, il mito e l'uomo: ecco i molteplici volti di Chavez che si alternano in queste pagine, ognuno dei quali ha contribuito a dare vita al Chavismo, un orientamento politico che ha trasformato radicalmente il Venezuela e il Sud America all'insegna della lotta alla povertà e all'analfabetismo, dei principi di autodeterminazione dei popoli, dei tentativi, più o meno riusciti, di coniugare Cristo, Marx e Bolívar, a cui si aggiungono le tendenze ecosocialiste, indigeniste, multiculturali, femministe e una capacità innata di stabilire un dialogo emotivo con il popolo, concepito sempre nella sua totalità, nella sua (immaginaria) purezza. Questi elementi fanno dei suoi discorsi un concentrato di "stile populista", un'occasione per studiare il corredo retorico di Chavez ma anche le sue speranze, i suoi limiti, le sue ossessioni.