«Il senso di questo volume risiede nell'impegno etico e politico per cercare di individuare e fornire risposte alle violazioni dei diritti dell'infanzia che avvengono a pochi passi da noi e che pure ci sembrano talvolta così remote. Non voltiamoci dall'altra parte. Chi non vuole vedere, getta uno sguardo frettoloso, incurante. Restare indifferenti davanti a ciò che abbiamo veduto, significa non sentirsi chiamati in causa e non farsi carico di una risposta, oltre le generiche condanne. Significa farsi fermare dalla paura o dalla rabbia. Hannah Arendt affermava infatti che lo sguardo, il vedere e anche l'udire sono decisivi davanti al mondo e alla storia, poiché la diffusa omissione, si traduce in una deresponsabilizzazione e ci rende "complici" del male. [...] Se le nozioni, anche le più innovative, non si accompagnano alla cultura dei diritti, producono cambiamenti inutili o addirittura pericolosi. In tal senso questo libro mette a disposizione, al momento giusto, riflessioni e proposte sui Diritti per l'educazione che pongano al centro un nuovo patto per un'educazione che sia baluardo di democrazia, di legalità e di difesa dei diritti dei bambini e delle bambine». (Dalla Presentazione di Vanna Iori)