Dire-il-vero, parlar franco. Il libro o re una riflessione collettiva sul sapere diversamente critico rivolto a una città dall'identità controversa come è la Napoli del secondo Novecento. Vengono proposte numerose posizioni critiche, un quadro variegato di modi veridici sulle trasformazioni sociali, economiche, politiche, urbanistiche e di architettura della città, sui ritardi e le insucienze delle politiche attuate. Vengono raccontate più espressioni del parlar franco, distinte o intrecciate tra loro, in rapporto ai poteri dominanti, che sfociano talvolta in vere e proprie manifestazioni di coraggio, da Croce, a Bordiga, Cenzato, Pane, Cosenza, Galasso, Compagna, Allum, Masullo, Siani, tra gli altri. E vengono aperti anche alcuni spiragli verso l'apporto della narrativa, del teatro, del cinema. Con una finestra finale sulla ricchezza identitaria della città e sulle trasformazioni indotte dall'era digitale. In un magro bilancio dell'influenza sul concreto governo della città, esito che ripropone il tema cruciale del rapporto tra intellettuali e politici.