Partendo da una rivisitazione storica del mito di Dioniso come trasmessoci dall'antichità classica, attraverso i dipinti, le statue e l'arte funeraria, l'influenza di Dioniso nei confronti della danza si addentra nel mondo contemporaneo attraverso l'esame delle più cospicue manifestazioni di danzatori e coreografi. "Per fortuna, il senso profondo del dio Dionysos - una sorta di biografia essenziale, tra le tante elencate nel saggio introduttivo di Caterina Napoleone - c'è già. È di Euripide, in un coro delle Baccanti: 'Dionysos è il dio dei piaceri; regna sulle feste, tra corone di fiori; anima le danze gioiose, fa nascere il riso e dissipa le nere malinconie; il suo nettare, colando sulla tavola degli dei, aumenta la loro felicità, e i mortali trovano nella sua coppa l'oblio dei mali'. Come non restarne preda, noi che viviamo per guardare - e chi può, per vivere - tutto quanto è bello e si muove, secondo il ritmo del cuore e di ogni altra cosa che batte e che risuona?". (Vittoria Ottolenghi).