Menelao che scopre nella gelosia un mestiere per artisti o Ponzio Pilato che fa dell'antisemitismo una sua vendetta privata e solitaria, il giudice che indossa delle mutandine da donna per riappropiarsi della propria anima o il colonialista inconsapevole che vuol civilizzare a ogni costo, sono talune delle figure paradigmatiche che popolano un "altrove" fabulatorio, cercatori di quelle identità che ciascuno di noi va inseguendo e di cui scopre, se la trova, la sconsolata inutilità. Sono racconti-saggio, privi di azioni e ricchi di escogitazioni, di monologhi notturni e di digressioni filosofiche sui minimi sistemi, esercizi di stile che sono dei frammenti di una autoanalisi ininterrotta nel senso del celebre aforisma di Buffon: lo stile è l'uomo.