"La poetica di Stefano Bolla ruota attorno a un nucleo denso di consapevolezza: quella di chi in qualche modo ha da tempo smesso la leggerezza dell'esistere, ma mai quella legata alle infinite possibilità della parola. In sintesi, è come se trasferisse il piacere di giocare ancora nei colpi di coda delle sue liriche, che spesso sdrammatizzano quanto espresso nei versi precedenti. Quasi un monito a non prendersi troppo sul serio, almeno nel momento in cui si esercita la libertà per eccellenza: il momento della scrittura". (Silvia Longo)