Una raccolta di saggi che non vuole essere solo un'appendice alla letteratura di genere, né uno studio storico-archeologico, ma una riflessione sul viaggio, inteso nella sua più ampia accezione e sui cambiamenti che ogni nuovo itinerario porta con sé. Alla luce del turismo moderno, massificato e ormai privo di una propria reale identità, la pratica del Grand Tour, che a partire dal XVII secolo, porta artisti, poeti, studiosi, a percorrere in Italia le tappe storiche e culturali più significative, si svela nuovamente come percorso di formazione e occasione di affinamento spirituale e intellettuale.