La vicenda di Diego Tajani - procuratore generale del re presso la Corte di appello di Palermo - è una finestra aperta sul rapporto tra centro e periferia, su come venne esercitato il potere da parte di una élite che aveva portato all'unificazione, ma che nulla sapeva della realtà concreta del Mezzogiorno e della Sicilia, e che voleva, in quella realtà, affermare la pratica della piemontesizzazione della società e dell'intera Italia. Queste pagine ci riportano a temi di una straordinaria attualità: il rapporto tra potere politico e magistratura, il ricorrente uso di attaccare la magistratura e il desiderio di tenerla a bada mettendola sotto controllo; tutte questioni che con parole diverse sono presenti nel dibattito di oggi. È altresì il racconto di come si sono formate le élite liberali e borghesi nell'Italia post unitaria, dentro le quali emergono pulsioni autoritarie che indirizzano la politica nazionale verso gli stati d'assedio, la repressione, l'uso della magistratura a fini politici.