Dopo aver compreso che non vi è un confine netto tra il reale e il virtuale e che il diaframma tra vita online e vita offline è, in definitiva, uno steccato solo immaginario, una nuova distinzione sembra imporsi: quella tra ciò che è vero e ciò che è falso. La combinazione degli algoritmi di ultima generazione con la forza del linguaggio per immagini ha spostato in avanti la soglia dei rischi della percezione. Siamo ancora fortemente incerti nel soppesare i benefici e i pericoli connessi all'impatto dell'Intelligenza Artificiale sulle nostre vite e sugli apparati produttivi, mentre il sentiment di quanti l'hanno già testata oscilla tra la paura e l'acceso consenso, secondo uno schema dicotomico che si ripresenta ogniqualvolta ci troviamo di fronte a grandi rivoluzioni tecnologiche annunciate.