Il protagonista del romanzo è Orazio, un uomo la cui vita è caratterizzata dalla incompiutezza e da una "paralisi dell'agire" che lo hanno spinto a vivere un'esistenza contemplativa, fatta di piccole cose e circondata da pochi e autentici affetti. In questa dimensione Orazio si sente perfettamente a suo agio, pur consapevole di avere deluso le aspettative di tante persone, aver perso amori importanti e di essersi relegato, nell'opinione collettiva della società, al ruolo di balordo. Incurante del giudizio altrui, vive un'intensa vita interiore che lo spinge ad una fervida attività riflessiva, mostrando un'irresistibile vena ironica e al contempo una profonda sensibilità. Il molto tempo libero che ha lo induce a ragionare su ogni cosa, a sognare, immaginare, entrare nelle pieghe più nascoste dell'animo umano. Il romanzo si snoda attraverso il monologo interiore del protagonista che procede per nuclei tematici, restituendoci una narrazione vivace, tutta giocata sull'ironia e sulla lucida capacità di dissezione dei sentimenti e dei comportamenti umani.