Una storia vera, ambientata in Abruzzo, che nasce come compito scolastico assegnato all'autore in seconda elementare e diviene esercizio quotidiano dagli 8 ai 22 anni (1942-1951), sino a trasformarsi in un documento storico che ci consegna un'eredità preziosa. La seconda guerra mondiale ha un ruolo predominante nel diario, segna un prima e un dopo tra l'infanzia e l'adolescenza, tra un paese in cui vivere e un paese distrutto, da ricostruire per vivere, tra il piacere di raccontare e la necessità di farlo. La volontà di tramandare è così forte da trasformare questo diario in un'enciclopedia del paesino abruzzese in cui sono ambientati la maggior parte degli episodi, Tollo (CH). L'autore elenca nomi di gente e di strade, alberi secolari, arti e mestieri, sport praticati, le ricorrenze, aneddoti che restituiscono la quotidianità; è descritta l'architettura e sono trattati i temi dell'agricoltura, l'economia, la religiosità popolare e poi la guerra, dall'arrivo dei tedeschi sino al lungo periodo di sfollamento, i luoghi del conflitto, i rifugi e poi il ritorno, gli sminatori, con uno stile analitico, che non riesce mai totalmente a distaccarsi da quello biografico.