Seni. Occhi. Bocca. Mani. E labbra. Sederi e inguini. Si può raccontare una storia dell'arte anche attraverso le parti del corpo. Gli autori di questo libro hanno provato a farlo spegnendo internet e riallenando il muscolo della memoria. Non è vero come dicono che cultura è tutto quel che rimane quando uno si è dimenticato tutto? Ecco. Ogni capitolo è dedicato a un "organo" ed è corredato da immagini e da due testi di commento, uno per ciascun autore. Tra storia e immaginazione, lavorando di accoppiamenti giudiziosi e nuovi nessi, nella convinzione che i piedi o le mani o i capelli siano un valido indicatore non solo dello stile di un artista ma una cartina di tornasole del realismo occidentale. Oggi che viviamo stagioni di narcisismo autoreferenziale interrogarsi sul corpo, e non solo sui lati a e b, ci sembra urgente. Oltre che doveroso.