Di cosa trattava, nelle forme e nei contenuti, "quello strano e straordinario dialogo" che nel 1939 Spinelli cominciò a intrecciare con Colorni e che proseguì fino alla partenza di quest'ultimo da Ventotene? Ce lo svelano (in parte) questi dialoghi "socratici" tra Altiero ed Eugenio, che vengono qui raccolti. Perché, seguendo la loro interrelazione si riesce finalmente ad avere un'idea concreta dello stesso procedere della discussione culturale tra i due protagonisti del "gruppo di Ventotene", ovvero di quella pagina importante di elaborazione teorica che si sviluppò parallelamente al dibattito politico federalista, da cui scaturì il "Manifesto". Si tratta di una ricerca intellettuale senza confini che affronta temi conoscitivi chiave afferenti a numerose discipline (come i sistemi, l'amore, la filosofia, la scienza, i fini e i mezzi, l'antropomorfismo, l'economia, l'azione, il successo, il distacco) affrontati in forma dialogica assai fruibile, che più e più volte sfidano intellettualmente l'interlocutore (e il lettore) in modo spesso divertente. È una festa iconoclasta, liberatoria, fantastica dell'apprendimento che si sviluppa in condizioni quasi proibitive; e da cui, senza dubbio, possiamo tutti imparare.