«Il Covid ha portato via Luciano Olivieri nel maggio del 2020. (...) Progettavamo con Luciano la pubblicazione di un volumetto che raccogliesse le sue riflessioni dialettali (umoristiche, ma non prive di venature sentimentali di altro tipo, in accordo con i motivi ispiratori della sua poesia) su famose opere pittoriche: riflessioni (o meglio: interpretazioni volutamente paradossali, scanzonate e dissacranti) intitolate I quadri che parlano. Luciano infatti immagina che il contenuto di quadri famosi venga letto e commentato in dialetto, di solito in chiave di plebea e incolta spiegazione, ora dando voce a personaggi raffigurati nel dipinto, ora facendo parlare un locutore esterno in funzione di osservatore, ora riconducendo il soggetto pittorico a situazioni di un grossolano e sapido realismo 'del quotidiano'. (...) L'effetto più comune e più calcolato che i testi di Luciano a corredo dei documenti iconografici (...)».