"Guardare non è solo un atto percettivo: si intreccia con il vissuto, la storia e la memoria dell'uomo dando luogo a una esperienza complessa, dove non esistono regole e dove vedere significa essere costantemente sorpresi da qualcosa. Questa riflessione del saggista e critico d'arte inglese John Berger, è in particolare sintonia con gli scatti realizzati da Noris Cocci, sensibile alle tematiche sociali e antropologiche. E non tanto perché essa riflette un contesto complesso e articolato, quanto perché veicola un messaggio di contenuti che differenzia e caratterizza un mondo straordinario, carico di storia e di storie, singolare, nella forma e nella sostanza, innervato da atmosfere uniche che gli danno fascino e specificità. Contenitore di emozioni e di sensazioni indescrivibili. L'India va vista, osservata ed esplorata da "dentro", come ha fatto Noris Cocci - viaggiatore per necessità e vocazione - avvolto negli ambienti fantastici di un mondo magico che sembra esistere soprattutto per regalare momenti irripetibili che fanno vivere esperienze umane di particolare intensità emotiva". (Dalla Prefazione di Fausto Raschiatore).