Nikita e Pablo vivono insieme a Roma da fuorisede. Hanno 26 anni. Sono eroinomani. La loro esistenza è scandita da visite al sert, sterili incontri con medici e psicologi, metadone in affido, astinenza che morde, buchi in vena. Poi appare Annette, la ricca francesina, e rapirla sembra l'unico modo per risolvere definitivamente il problema di procurarsi la roba. Ma quando lo sballo svanisce, il sequestro di Annette diventa l'ennesimo incubo. Come i rapporti che Nikita non ha saputo proteggere: i genitori, la sorella, la sua amica Clara. Come il sogno di diventare scrittrice, sgretolato ogni giorno di più dalla dipendenza. Come l'epatite C: killer silenzioso che ha decimato uno dopo l'altro i suoi amici. Forse anche Nikita l'ha contratta, e ha paura di morire. L'esordio di Antonella Lattanzi è un romanzo frutto di molti anni di lavoro, osservazione e frequentazione, che svela la realtà ignota dei tossicodipendenti. Una storia disperata, ma a tratti persino ironica, persino buffa: la storia di ogni nostra dipendenza, della devozione tutta umana che ci porta a trasformare i desideri in mostri.