Già dal XII secolo il borgo di Riofreddo occupava un luogo strategico perché a ridosso del confine con l'Abruzzo. Sotto il governo di Antonio Colonna e durante il pontificato di Martino V, il feudo acquisì notevole credito diventando un'indispensabile postazione da cui ribadire l'egemonia territoriale della Chiesa. Grazie all'indispensabile protezione papale, Antonio Colonna esercitò la sua influenza oltre il ristretto ambito locale. In sostanza egli si trovava a presidiare due centri nevralgici posti a breve distanza dalla via Flaminia, lungo la linea che separava il patrimonio di San Pietro dall'Umbria, allora dominata da Braccio da Montone. In concomitanza con questa stagione politica vennero a crearsi i presupposti che portarono alle committenze artistiche più significative per il feudo di Riofreddo.