Quasi vent'anni dopo la sua morte, Feynman non cessa di stupirci. Questa volta con l'aiuto della figlia Michelle, che ci consegna una parte copiosa dell'epistolario di suo padre. E basta scorrerne i destinatari - eminenti scienziati, ma anche ammiratori, studenti, picchiatelli, gente comune che si rivolgeva a lui in cerca di consigli - per avere la conferma della sua leggendaria versatilità e anticonformistica vocazione didattica. Ci capiterà allora di incontrare, magari nella risposta a uno sconosciuto, passi illuminanti su qualche arduo problema della fisica: "Alla gente piace imparare" diceva del resto Feynman "e il modo migliore di "intrattenerla" è. darle la possibilità di capire, almeno in parte, qualcosa che non aveva mai capito prima". Parteciperemo inoltre - attraverso un libro che si rivelerà l'autoritratto di un uomo che non riusciva a far nulla banalmente - alla comica vicenda delle, sue dimissioni dalla National Academy of Sciences, istituto che gli appare privo di qualsiasi scopo, se non quello di selezionare i personaggi degni di farne parte; rivivremo la prima esplosione nucleare, descritta con vividezza di immagini in una lettera alla madre; capiremo come arrivò alla sbalorditiva soluzione del caso del Challenger. "Sono un esploratore, no?" ha dichiarato Feynman. "E quindi mi piace scoprire".