Alcune radiografie rinvenute in un manicomio abbandonato si rivelano veri e propri ritratti, i cui sguardi, carichi di un vissuto inconoscibile, ci colpiscono e quasi ci trapassano: sono esse la portante di questo libro fotografico, che vede i volti intercalati a immagini del luogo, muri dove le muffe sembrano testimoniare vicende del passato, fotografie rovinate, disegni dei ricoverati. Un racconto di suggestioni, rimbalzi visuali, connessioni a volte esplicite a volte velate: non un reportage ma un viaggio in una dimensione silenziosa e sospesa nel tempo, che inevitabilmente ci interroga.