"Le fotografie di questo libro sono state tutte realizzate in tour. Fare tour è un esperienza disorientante, per tutta una serie di fattori: a) un'esistenza costantemente nomade e randagia; b) gli spazi anonimi (camere d'albergo, aree backstage, aeroporti); c) l'isolamento totale (camere d'albergo) alternate all.immersione in un mare di persone; d) il fatto di occupare sempre spazi artificiali creati da altri (...) Spero di essere riuscito, in queste fotografie, a trasmettere l'atmosfera della vita in tour, la banalità che si alterna a momenti disorientanti e/o sublimi. A volte ti capita di essere solo in un aeroporto senz.anima, e un attimo dopo stai volando sui paesaggi più belli del pianeta. Oppure sei tutto solo in un anonimo backstage, e un attimo dopo sei catapultato in scena davanti a 75.000 persone. I tour sono fatti di contrasti e alienazione, e nelle foto ho cercato di trasmettere tutte queste sfumature. Mi piace anche l'estetica anonima di questo modo di viaggiare. Passi il 99% del tempo in ambienti privi di vita (stanze di hotel, camerini, aeroporti), e poi a intervalli ti trovi circondato da migliaia e migliaia di estranei." Moby