Il romanzo autobiografico di Claus Gatterer (1924 1984) "Schöne Welt, böse Leut" ("Bel paese, brutta gente") è sempre stato considerato come una raccolta di divertenti ricordi dell'infanzia e della giovinezza dell'autore dal carattere fortemente aneddotico. Un'analisi più approfondita mostra, tuttavia, come quest'opera sia strettamente legata agli studi storici dell'autore e anticipi anzi alcune tendenze narrativistiche della storiografia moderna e in particolare della microstoria, fornendo importanti analisi sociologiche, antropologiche e linguistiche.