Capire il presente implica sempre un viaggio nel passato. Vale per la nostra vita individuale dove dobbiamo sentirci sempre figli del bambino che siamo stati. Vale per la nostra vita culturale e sociale, connessa con le sue radici nel mondo antico. Del resto la tendenza a vivere solo di presente (presentismo), potenziata dalla globalizzazione e dalla delocalizzazione informatica, si può considerare uno dei rischi della modernità e può essere contrastata con una maggiore attenzione al passato. La via seguita è quella del confronto col lascito e con la miniera inesauribile di immagini, di suggestioni, di possibili risposte che ci giungono dal mito antico che vive ancora, in forma esplicita o allusiva, in molte espressioni della modernità. Si propone un viaggio nell'isola di Delos volto a definire le tappe che l'hanno resa uno dei santuari più importanti dell'antichità. Con una continua attenzione ai passaggi che hanno plasmato la vocazione sacra dell'isola. Lungo un percorso che si fa risalire fino all'epoca cicladica e che, col proseguo del tempo, ne fa la culla del dio che porta alla pienezza alcuni assunti della religione olimpica, come l'aspirazione all'astrazione, alla luce e all'ascensionalità. Le tracce di questa evoluzione religiosa vengono cercate ed indicate in loco in un continuo pèndant con le vicende storiche. Il tipo di viaggio proposto mira a aggiungere la dimensione temporale ad ogni aspetto dei luoghi visitati così da far sì che possano essere guardati in un'ottica quadridimensionale. Una attenzione particolare viene riservata al periodo di massimo fulgore economico ed edilizio che fece dell'isola un crogiolo di commerci e di incontri, capace di anticipare molte evoluzioni culturali del mondo antico. Non una guida turistica dunque, ma semmai una guida storica volta a comprendere il senso antropologico di un santuario così importante, in uno stretto rimando alle testimonianze sul campo.