John Ruskin (1819-1900), storico e critico, partecipò a questa conferenza nel 1864, sul tema della lettura e dei libri, ma in realtà intervenendo, in trasparenza, sulla polemica viva allora intorno al contrasto tra la ricchezza materiale delle società industriali appena nate e la loro povertà spirituale, a ribadire le sue dottrine, celebri e determinanti in tutto l'Ottocento: l'arte come atto di intuizione e fantasia prodotto dall'unità organica tra individuo natura e collettività, e il capitalismo delle macchine considerato responsabile della rottura di questo magico equilibrio.