Risultato di una disputa con Giovan Battista della Porta, Del senso delle cose e della magia è una sintesi straordinaria dell'enciclopedia cinquecentesca dei saperi, nella quale la visione del mondo come un organismo vivente viene difesa intrecciando mirabilmente scienza e credenza, rigore argomentativo e forza retorica. Scritto in una prima versione in latino, sottratto e inviato in questa forma al Sant'Uffizio, è il testo che è costato le prime persecuzioni al suo autore. Ad esse Campanella controbatterà riscrivendo l'opera, per lui ormai perduta, in italiano. Antonio Bruers nel 1925 ne cura per i tipi della Laterza la prima pubblicazione moderna. Questa è un'edizione nuova del testo campanelliano curata da Germana Ernst, una delle maggiori esperte del pensiero del filosofo.