Poeta avventuriero e ribelle: proprio come Arthur Rimbaud, compie un viaggio in Africa che dura più di dieci anni. Poeta notturno: proprio come Dino Campana, è solingo nell'oscurità della notte, una notte che a volte preannuncia la chiarità coscienziale dell'alba, altre volte rimane intrappolata nei bagliori sfatti e fatiscenti di una vacua luminosità. La scrittura di Camaioni scalfisce la materia antica dell'essente, alla ricerca degli sconfinati orizzonti di senso "in un martirio che figlia nonsenso". Essa si contrae nella sua essenza-presenza, il verso si verticalizza sotto la spinta embrionale di un grembo gravido di intuizioni, la parola diventa materia densa e corrosiva che fuoriesce da un'incandescenza viscerale e traboccante di luminosa penombra.