Nell'opera poetica, Debutto nell'oblio, Alessandro Franci compie rivisitazioni di un passato che persiste nel presente con implicazioni, contaminazioni e condanne; periferie fisiche e metaforiche, persone e cose elencate, consegnate a una memoria personale e collettiva. La ricerca di un equilibrio che bilanci un passato così presente e un nuovo tempo, prossimo al futuro che sarà. Un processo che non prevede riconciliazioni, né nostalgie, oppure vani tentativi di giustificare o perdonare, ma casomai, appunto l'oblio, cioè il vero debutto in un luogo nuovo, mai esplorato; passaggio essenziale che permetterà una visione reale, incontaminata, per quel tempo che resta ancora da compiersi.