La libertà a volte fa paura per tanti motivi, questi vanno dalla paura del giudizio altrui (in primis), fino alla paura di rimanere soli se cambiassimo qualcosa di noi stessi: per stare meglio, vivere come noi vogliamo, e non come vogliono gli altri. I condizionamenti interiori, le ferite del passato, gli schemi mentali, la manipolazione imposta dal sistema in cui viviamo, e la forma mentis imposta dalla nascita sono le componenti che creano in noi tutte le paure e i blocchi possibili immaginabili, ma purtroppo, tanti di questi blocchi emotivi sono inconsci, ed ecco il perché di "Dea libera": il suo titolo è la presa di coscienza da parte dell'autrice, del fatto che la libertà di scegliere esiste, e insieme all'accettazione, mettendole in pratica, sono assolutamente le prime vie di "guarigione" per uscire dal limbo delle gabbie interiori ed esteriori che attanagliano vite che non sono vissute come le vorremmo. "Dea libera" è introspezione, paragonabile a un testo self help in chiave poetica contemporanea.