La tradizione del De gestis Cesaris, "Le imprese di Cesare", è affidata soprattutto all'autografo che peraltro s'interrompe poco dopo l'inizio del cap. XX, e a pochi altri testimoni che in diversa misura contribuiscono alla sistemazione del testo e la cui utilizzazione diventa indispensabile per le parti dell'opera mancanti nell'autografo: mi limito qui a ricordare tra i testimoni più autorevoli i mss. Lat. 6069 F e Lat. 6069 I della Bibliothèque nationale de France, l'Ottoboniano Lat. 1883 e il Vaticano Lat. 1986 della Biblioteca Apostolica Vaticana. La vicenda editoriale dell'opera prende l'avvio in età moderna con l'edizione di C. E. Chr. Schneider: F. Petrarchae Historia Iulii Caesaris, Lipsiae 1827. Su di essa è esemplato il testo pubblicato da L. Razzolini in: F. Petrarca, De viris illustribus vitae, Bologna 1874-1879. Solo recentemente è apparsa un'edizione del De gestis frutto di una nuova considerazione critica: F. Petrarca, De gestis Cesaris, a cura di Giuliana Crevatin, Pisa 2003. Su di essa è condotta la traduzione italiana di U. Dotti: F. Petrarca, Gli uomini illustri. Vita di Giulio Cesare, Torino 2007.