Il De incantationibus, l'unica opera di Pietro Pomponazzi iscritta nell'Indice dei libri proibiti, propone una spiegazione fisica dei fenomeni magici in diretta polemica con la letteratura demonologica e inquisitoriale, che negli stessi anni andava alimentando la caccia alle streghe. Lo scritto, che ebbe un'elaborazione tormentata e che forse l'autore non considerò mai concluso, circolò ampiamente in forma manoscritta fino alla princeps curata da Guglielmo Gratarol nel 1556.