"L'uomo cammina sempre tra precipizi e che gli piaccia o no, il suo compito più autentico è quello di saper mantenere l'equilibrio" José Ortega y Gasset. «Questi saggi, senza eccezione, sono stati scritti negli ultimi anni come semi sparsi in un forte vento. Sono apparsi qua e là in riviste, volumi editi ed enciclopedie: desidero riunirli in un unico spazio e fissarli nell'ambra dello studioso. I saggi rappresentano - non soltanto attraverso il mio contributo - il desiderio di scrivere una critica culturale della biomedicina e il tentativo di elaborare una teoria sociale dell'esperienza della sofferenza» Arthur Kleinman. Uno degli studiosi più influenti e creativi dell'antropologia medica fa un bilancio - in questa raccolta di saggi - della sua odissea intellettuale. Arthur Kleinman, antropologo e psichiatra ha studiato a Taiwan, in Cina e in Nord America. Professore della Harvard University, attinge al suo background biculturale e multidisciplinare per proporre strategie alternative in grado di porre in relazione medicina e società. In questo libro Kleinman esplora il confine tra problemi medici, sociali, legati alla salute e al cambiamento sociale. L'autore studia il corpo come mediatore tra esperienza individuale e collettiva, scoprendo che molti problemi di salute - ad esempio il trauma della violenza o la depressione esito di un dolore cronico - sono meno problemi medici individuali quanto, piuttosto, esperienze interpersonali di sofferenza sociale. Egli propone un approccio etnografico alla pratica morale in medicina, che abbracci il contesto infrapolitico della malattia, le istituzioni sociali, le risposte date alla malattia e lo spazio che l'approccio etnografico stesso trova nell'etica medica. (In copertina: Andrej Tarkowskij, "Nostalghia", 1983. Istituto Internazionale Andrej Tarkowskij. Firenze).