Se è vero che la Commedia di Dante rappresenta una fucina di immagini, luoghi ed espressioni da cui la nostra cultura e la nostra lingua continuano ancora oggi ad attingere copiosamente, è anche vero che, a causa dei sette secoli che ci separano dalla sua composizione, la lettura del poema dantesco può apparire ostica e poco intellegibile per il lettore comune che voglia intraprenderla per conto proprio. Molte pregevoli edizioni riportano lunghi apparati di note esegetiche, critiche e filologiche, che se forniscono un panorama esaustivo dei dibattiti che hanno acceso secoli di critica dantesca, possono rappresentare dall'altra parte un ostacolo per chi non ha gli strumenti giusti per interpretarle. Il presente volume - dedicato alla prima Cantica, l'Inferno - è pensato invece proprio per poter essere fruito da tutti: le terzine dantesche, infatti, sono affiancate dalla relativa parafrasi, arricchita da commenti brevi e incisivi, volti a illustrare personaggi storici o mitologici menzionati, a spiegare il significato di espressioni non immediatamente comprensibili oppure a dare conto dell'universo filosofico e teologico di cui l'opera è piena espressione. Questo aspetto è tanto più importante proprio nel caso della prima Cantica, non di rado letta e interpretata con gli occhi dell'uomo moderno, spesso restio ad abbandonare il relativismo etico del proprio tempo per calarsi nei panni dell'uomo medievale, perdendo così il senso più autentico del messaggio dantesco.