Daniele Morini nasce, vive e muore a Milano (4 maggio 1953 - 9 maggio 2024). Studia filosofia, fa l'illustratore con successo, ma l'interesse per l'uomo lo porta subito alla pittura, a cui affida la sua ricerca della verità. Tutta la pittura di Morini sembra esplodere nelle singole tele, dapprima disseminando lo spazio di dettagli apparentemente inutili, come distrazioni, in realtà riconfigurandolo come luogo nuovo, in cui l'impossibile si fa storia. E poi attraversandolo, mentre i lacerti dell'esplosione piovono da ogni parte, come in una tempesta spaziale, attraversata da angeli che volano e da persone fluttuanti a testa in giù, ma col cappello in testa. Ironia? Forse, ma soprattutto la visione di un day after in cui l'impossibile e il possibile si incrociano. Il pittore non sorride, prova invece pietà per questa umanità che sa dolente, e pietà per sé, che ne canta il dolore e l'amore quotidiano, senza enfasi, senza retorica, ma con profonda partecipazione. Corredata dei testi di Paolo Biscottini (Note per una poetica dell'arte di Daniele Morini), Maria Serena Matarrese (Daniele Morini, un "pittore per vocazione") e dagli scritti di Daniele Morini, la monografia presenta circa centotrenta opere dell'artista suddivise in Opere di illustrazione; Opere di pittura (Angeli e Città; Ritratti; Autoritratti; Nature morte); Opere pubbliche; Opere di incisione; Opere di scultura.