Il saggio si presenta come una ricostruzione dettagliata che accompagna il lettore alla scoperta di movimenti politici e studenteschi di estrema destra, agenti nell'ombra con "velleità eversive". Velleità di cui vengono analizzate la matrice ideologica e culturale, spesso tralasciate in favore di episodi di cronaca e vicende giudiziarie. Grande interesse viene posto al rapporto tra l'ideologia della Rsi e i movimenti giovanili neofascisti del secondo Dopoguerra. Molta attenzione viene riservata alle citazioni, optando per fonti primarie d'archivio e per edizioni a stampa sull'argomento. Di particolare interesse l'intervista a Franco Freda, fondatore del Gruppo di Ar, sodalizio giovanile nato nel 1963 a Padova. Il primo capitolo è dedicato al contesto generale neofascista nel secondo Dopoguerra, alla nascita del Msi e delle organizzazioni giovanili insofferenti verso i dirigenti del partito; il secondo si concentra sugli anni Cinquanta, periodo di spinte autonomistiche delle organizzazioni giovanili in cerca di indipendenza; il terzo si riferisce alla situazione degli anni Sessanta, segnati da una forte affermazione del sentimento antimoderno, incarnato da Freda e dal Gruppo di Ar.