Attraverso un confronto tra la Banca Mondiale, con i suoi successi, le relative critiche e le forti perplessità che l'accompagnano, e la Grameen Bank, o Banca del Villaggio, creata dal premio Nobel Muhammad Yunus, il cosiddetto 'banchiere dei poveri', creatore del microcredito e del social business, questo libro presenta una visione dell'economia che, essendo molto più ampia rispetto alla teoria classica, sia in grado di saper distinguere l'aspetto puramente meccanicistico dell'economia dall'aspetto umano e solidale nell'intento di risvegliare e sensibilizzare quel senso etico, o di dovere morale, alla base delle spinte motivazionali nella lotta alla povertà. Visione che, inoltre, mette in contrapposizione l'homo oeconomicus, agente economico cinico, spietato, egoista, utilitarista, orientato esclusivamente al massimo profitto, attento solo a numeri, tabelle, scale, misure, indici e grafici, ignaro delle persone rappresentate da tutto questo, con l'homo sociologicus, agente economico guidato da quel senso morale ed etico che gli consente di cogliere dietro i numeri la complessità dei fenomeni sociali in essi contenuti. Infine, attraverso la considerazione di obiettivi, traguardi, progressi e idee per un'economia più etica, cerca di indicare quale potrebbe o dovrebbe, o per lo meno auspica sia il ruolo dell'economia etica nella lotta alla povertà, orientata al soddisfacimento del benessere umano.