Il concetto di sicurezza viene declinato diffusamente come "l'ordinata e civile convivenza nelle città e nel territorio regionale", risultato di un sistema integrato di sicurezza urbana e territoriale nel quale le politiche locali per la sicurezza, di competenza degli enti locali, interagiscono con le politiche di contrasto alla criminalità e di sicurezza pubblica, di competenza esclusiva dello Stato. Come ormai ampiamente dimostrato dalla gran parte degli esperti, le migliori politiche di intervento prevedono un attento equilibrio fra attività preventive, basate sulla collaborazione delle forze di polizia con i cittadini, il rafforzamento di un sistema scolastico che migliori la cultura generale e in particolare l'educazione alla legalità, il miglioramento della qualità della vita e una rigorosa applicazione della legge, a partire da un'effettiva certezza della sanzione penale e da un adeguato rispetto per le vittime dei reati. Più che sbandierate politiche di tolleranza zero, che spesso nascondono il nulla dietro un'ipocrita "faccia feroce", è necessario che tutti gli interessati - Stato, Regioni, Comuni - si sentano coinvolti cosicché ciascuno concorra per quanto di sua competenza. Per attuare corrette politiche di sicurezza sono quindi necessari un coordinamento e una collaborazione fra i diversi Enti e all'interno di ciascuno di essi, in modo che le diverse professionalità non si sovrappongano, ma, al contrario, vengano arricchite dall'impegno altrui.