Nel 1978 l'onorevole Aldo Moro e l'onorevole Enrico Berlinguer si apprestano a siglare quello che passa alla storia con il nome di "compromesso storico" votando la fiducia al quarto governo Andreotti. Tale evento non porterà a nessun risultato a causa del rapimento dello stesso Moro e del triste epilogo della sua storia carico di significativi eventi. Dopo quarant'anni, nel 2018, alle elezioni politiche nazionali del 4 Marzo, il Movimento 5 stelle si afferma come primo partito del panorama politico italiano, ma, per arrivare ad una maggioranza in Parlamento, Luigi di Maio si mostra favorevole a una coalizione di governo con la Lega di Matteo Salvini. Nasce così il "contratto di Governo", un accordo scritto composto da trenta punti chiave che racchiude e sintetizza i programmi dei due partiti e che, simbolicamente, viene sottoscritto dai due leader, ma che si concluderà con un nulla di fatto. Tale lavoro si pone l'obiettivo di analizzare la vita politica italiana mettendo in evidenza i cambiamenti avvenuti soprattutto in riferimento al modo di comunicare dei leader di partito: dal "politichese" di Moro e Berlinguer al "gentese" di Di Maio e Salvini. Il passaggio non è stato certo repentino ed è per questo che vengono analizzati tutti gli elementi, a livello comunicativo e linguistico, che hanno portato l'elettore medio a identificarsi con l'uomo politico di turno e a non osservarlo più con una certa riverenza, spesso non comprendendo gran parte dei suoi discorsi, ma concedendo piena fiducia a colui che diviene il suo punto di riferimento grazie a slogan e a presenza mediatica.