Dopo la caduta di Bossi è tempo di bilanci. Gli ultimi scandali hanno dimostrato quanto la Lega Nord si sia trasformata, nel tempo, nel "più romano" tra i partiti, la sete di potere ha invaso tutti i livelli in cui ha governato e gli ultimi dieci anni nei quali il Carroccio è stato alla guida si sono rivelati pieni di sprechi. Da Malpensa ad Alitalia, da Tirrenia ad Arenaways, i voti lumbard hanno contribuito ad alimentare uno sperpero di denaro pubblico che ha portato a vere e proprie voragini finanziarie e alla perdita di competitività del territorio dell'immaginaria Padania, perfino in confronto all'economia rumena: oggi, infatti, la provincia di Bucarest ha un prodotto interno lordo procapite superiore a quello del Nord-Est. A dimostrazione del fatto che il partito di Umberto Bossi non è stato il campione della trasparenza, anzi: la parola "meritocrazia" non è stata adottata, e si è lasciato che il nepotismo diventasse l'unico criterio di scelta. E il problema vero è: da questo "sistema Lega" il Nord ha tratto qualche beneficio o ne è stato solamente vittima? Quanto è costata all'Italia la Lega Nord?