Storici ed economisti, scrittori e cineasti hanno ampiamente studiato, documentato e rappresentato come, in oltre mezzo secolo trascorso dagli Anni 50, l'Italia agricola è diventata una grande potenza industriale, narrando le vicende di milioni di braccianti e piccoli coltivatori che hanno lasciato le campagne per le periferie delle città per divenire operai dell'industria, manovali dell'edilizia e altro ancora. Pochi studiosi, al contrario, si sono interessati alla storia di tante altre donne e di tanti altri uomini che, negli stessi anni, hanno continuato a lavorare in agricoltura e ne hanno fatto un settore essenziale dell'economia nazionale. Per queste donne e per questi uomini, il sindacato agricolo, sin dal primo dopoguerra, ha lottato duramente e contrattato tenacemente per migliorare le condizioni di vita e di lavoro. La storia della contrattazione collettiva del lavoro agricolo è ricca di aspre e sanguinose contrapposizioni, così come di accordi intelligenti e lungimiranti, ed è certamente una parte "sui generis" dell'esperienza contrattuale italiana. Una storia poco conosciuta che la Fondazione Argentina Altobelli ha deciso di ricostruire e documentare in questo volume, affidandone la realizzazione a Pasquale Papiccio, profondo conoscitore e protagonista di primo piano di questa pagina di storia sindacale del nostro Paese...