Questo libro narra l'epopea al limite dell'incredibile dei paracadutisti della Divisione Folgore che, dopo la sconfitta ad El Alamein, sono stati fatti prigionieri dagli inglesi e tenuti in campi di concentramento prima in Egitto e poi in Libia fino ad un anno dopo la fine della guerra 1940-1945. Il pregio del libro è dato, oltre che dall'agile narrazione, dal fatto d'essere diretta testimonianza di due protagonisti, uno dei quali, 94enne, ancora vivente. I paracadutisti subiscono ogni sorta d'angheria, soffrono, ma sanno anche ritagliare momenti d'allegria, di scherzi, allestiscono addirittura un'orchestra costruendo gli strumenti con il legno compensato degli scatoloni del tè e danno vita ad un memorabile spettacolo. Come dire che a vent'anni si è davvero immortali.