Luglio 1935: Mussolini e Starace convocano d'urgenza a Roma il federale di Brescia, Giovanni Comini. L'ordine che il gerarca riceve è raggelante: bisogna mettere D'Annunzio nelle condizioni di non nuocere. In che modo? Rendendo ancora più asfissiante la sorveglianza sull'inquilino del Vittoriale e inibendo ogni sua iniziativa non gradita al regime. Il Vate, infatti, appare inquieto e ondivago, sul piano politico: incerto se appoggiare la guerra d'Etiopia, contrarissimo all'alleanza con Hitler. Viene così allo scoperto il retroscena degli ultimi tre anni di vita del poeta, sottoposto a una sorta di internamento. E si conosce la verità sul messaggio di D'Annunzio ai Latini di Francia, censurato per ordine del Duce. Il libro di Festorazzi, uscito per la prima volta nel 2005, viene ora riproposto in una nuova edizione, dopo che ha ispirato un film per il grande schermo: Il cattivo poeta.