Rugiada Marina è ancora una bambina quando perde la madre e si ritrova sola al mondo, costretta a sopravvivere in un istituto di suore salesiane. Qui, tenuta lontana dalle altre allieve, in cambio di vitto, alloggio e istruzione deve sobbarcarsi lavori di fatica. La solitudine, la fame, la stanchezza acuiscono il senso di perdita che dolorosamente le preme sul cuore. Ben presto reagisce a questa situazione ostentando indifferenza e frivolezza e alla prima occasione lascia l'istituto per una vita errabonda. Dapprima si trasferisce a Ushuaia dove trova lavoro come cantante in un night club, poi a Buenos Aires dove vive sulla propria pelle il dramma dei desaparacidos. Quindi, Centro America, Canada e infine il ritorno in Italia, a Lucca. Sempre portandosi dentro un senso di inquieta melanconia. Un romanzo che esplora con ferma e spietata tenerezza le pieghe dell'animo umano, quell'infinita caleidoscopica varietà del nostro essere parte di un gruppo sociale, di una collettività. Paola Bigozzi mette a nudo sentimenti, rimpianti, angosce e con essi l'amore, il sesso, la morte, l'amicizia, il bisogno di avere una casa, un affetto, dando vita a una narrazione fluida che non disdegna elementi propri del genere erotico.