Il libro è nato dalla ricerca delle vicende vissute dallo zio dell'autore, Donato Mancarella, un sarto chiamato alle armi (Coo-Egeo 1942-1944) che però intesse una fitta e lunga corrispondenza, fatta di lettere e cartoline, per mantenere un contatto con la famiglia. Nell'agosto del 1943 il giovane viene imprigionato dai nazisti, tenta la fuga ma viene nuovamente incarcerato e dopo un anno, ucciso. Questo libro è come il grido di un giovane soldato che muore da eroe affrontando la morte a viso aperto e con la ferma certezza che il nuovo nemico non gli sopravviverà a lungo.