"'Crysi' è un'opera unica nel suo genere: ha la forza di scardinare i luoghi comuni proposti, da una parte, dalla pubblicità, che con subdola suadenza tenta di instillare nella mente del consumatore l'immagine di un mondo perfetto in cui i tutti i problemi si risolvono con un prodotto, e, dall'altra, dai mass media, che sottopongono soltanto scene di violenza e di distruzione. La realtà, quella con cui si confronta la gente giorno per giorno, quella del lavoro, della ricerca della felicità, della sofferenza, dell'irrealizzazione non viene propinata nei talk show, vive nell'arte e nei personaggi nei quali il lettore legge se stesso, il suo "male di vivere", l'ansia del futuro, l'instabilità di un'epoca tecnologicamente avanzata che, contrariamente alle moderne speranze in un progresso infinito, nonostante la nostra civiltà abbia debellato lo spettro della fame e della maggior parte delle malattie, non riesce in alcun modo a migliorare la felicità delle persone. L'autore scandaglia senza reticenze questa condizione, all'interno della quale si agitano fantasmi inconsci non dominabili e non redimibili: l'eterna lotta tra bene e male." (Giulio Greco)