Dalla fantascienza di Wells, e della collezione Urania, all'Antico Testamento, dai dribbling di George Best ai virtuosismi di Paolo Conte, dalla cultura alta di Buzzati a quella pop dei poliziotteschi con Tomas Milian, dall'ambientalismo di Greta Thunberg al disastro di Chernobyl. C'è un po' di tutto in questo zibaldone di pensieri di un autore della Val di Cecina che ribalta la tradizionale dialettica tra città e provincia e fa, della sua terra, il centro del mondo. È proprio lì, infatti, in quella zona franca tra le province di Pisa e Livorno, che s'intrecciano le parodie e le allegorie, le novelle e gli elzeviri con cui Cotronei e il suo alter ego letterario, una sorta d'indagatore dell'incubo alla Dylan Dog, ora ispirati dalla cronaca e ora dall'arte, si fanno beffe dei modi e delle mode, dei vezzi e dei vizi, delle prediche e dei razzolamenti dei protagonisti dell'attualità politica, dando respiro e vita a un pamphlet divertente e irriverente che, pagina dopo pagina, sembra voler richiamare alla memoria il celebre monito di Chopin: "Chi non ride mai non è una persona seria".