Questo libro, attraverso i materiali inediti provenienti dall'archivio dello studioso, si pone l'obiettivo di rendere noti e di analizzare alcuni dei disegni di Ragghianti, soprattutto le annotazioni grafiche rappresentanti opere d'arte da lui realizzate durante i suoi studi. Ripercorrendo l'itinerario biografico e intellettuale dello storico dell'arte lucchese si è cercato di comprendere le ragioni del suo interesse per il disegno e soprattutto le modalità attraverso le quali egli impiegò lo strumento grafico per penetrare la dimensione formale delle opere d'arte, per chiarirne l'attribuzione, per ripercorrerne il processo di creazione o il rapporto da esse intrattenuto con l'osservatore. Dialogando anche con altri media come fotografia e il cinema, nelle mani di Ragghianti il disegno si fece vero e proprio mezzo critico: un critodisegno che - ripensando la definizione di critofilm data dallo studioso - può essere riconosciuto a tutti gli effetti come una forma di «critica d'arte (penetrazione, interpretazione, ricostruzione del processo dell'opera d'arte o dell'artista) realizzata con mezzi grafici, anziché con parole».