L'intenzione del volume è quella di rilanciare l'intensità del nesso tra vita e cultura che, sulle tracce del lavoro di Antonio Erbetta, ne custodisce, oggi, il senso della memoria. A rievocare, in filigrana, la sua figura di studioso, di professore, di intellettuale militante, è, qui, l'impegno libero e generoso dei molti che hanno contribuito al volume - storici e teorici dell'educazione e della pedagogia, filosofi, antropologi, letterati, linguisti, personalità della vita di cultura e dell'azione politica. In primo piano resta, infatti, il raccordo tra "critica della cultura" e "coscienza pedagogica", che, indagato da differenti prospettive di lavoro e di ricerca, si dispiega lungo alcuni snodi tematici per lui decisivi: giovinezza e formazione, etiche dell'impegno e critica della cultura, soggettività e decostruzione, politica e cultura, testimoni e memorie, pagine e figure dell'inatteso, ironia e senso del tragico. Nella convinzione che la testimonianza più preziosa - che nel tempo permane come formula critica - risieda nell'esercizio discreto e intransigente della propria responsabilità intellettuale.