Il testo si rivolge a quanti si interessano di psicologia clinica e di psicopatologia nell'approccio cognitivo e, in particolar modo, a quanti intendono approfondire l'approccio psicoterapeutico in chiave costruttivista e post-razionalista. L'autore propone una lettura innovativa dell'adattamento che è alla base della costruzione, normale o patologica, del sé. L'idea centrale è che nei sapiens compaiono, lungo direttrici invarianti di sviluppo condizionate da fattori genetici e appresi, modalità di strutturare l'esperienza in organizzazioni di significato personale (OSP) che forniscono il miglior adattamento e la migliore reciprocità possibile nel proprio ambiente maturativo. Nella prima parte del volume si risponde ad alcuni quesiti di fondo: quale funzione svolgono i processi organizzativi nella costruzione del senso di unicità e di continuità di ogni individuo? Quale capacità adattive esprimono e come si selezionano? In caso di scompenso psicopatologico, quale aiuto forniscono nella comprensione di un disturbo mentale? Su quali capacità adattive si può fare leva in psicoterapia? La seconda parte esplora le modalità adattive presenti nei vari disturbi mentali all'interno delle diverse organizzazioni. La terza, infine, prende in esame le strategie e le tecniche con cui il terapeuta ricostruisce l'esperienza in episodi significativi con interventi diversificati per ciascuna organizzazione.