Con la semplicità del grande narratore, Ciampi ci conduce in Masuria, in Varmia: ci fa conoscere Varsavia ma poi se ne allontana. Perché la storia che vuole raccontarci parla di cicogne, di uomini e donne che hanno cantato il loro Paese mediante la poesia; parla di immigrazione (quella italiana verso la Polonia, durante i secoli che vanno tra Tre a Seicento, e quella polacca verso il Bel Paese), tematica quanto mai attuale per noi italiani ed europei; parla di guerre che si sono susseguite dal Seicento a oggi, passando per il triste destino del Secondo conflitto mondiale. Attraverso una girandola vertiginosa di luoghi (città, borghi, villaggi, foreste, parchi nazionali) conosciamo un Paese inedito, e lo facciamo grazie a una penna ironica, dalla voce semplice e cristallina.